Quali sono i migliori Investimenti da fare per i bambini, in ottica futura?

Risparmiare e investire per figli e nipoti è sempre stata una delle primarie preoccupazioni finanziarie di molte famiglie; tradizionalmente è stato il libretto di risparmio la modalità prediletta per mettere al sicuro qualche soldo e garantire un lascito alla propria famiglia, ma oggi abbiamo una più grande varietà di strumenti che consentono di incassare interessi maggiori.

Scopriamo subito insieme quali investimenti sicuri sono da fare, in ottica futura, per i bambini.

I prodotti di investimento postali per minori

Se sei alla ricerca di una forma di risparmio sicura e flessibile, le Poste Italiane sono sempre una garanzia.

Nello specifico si possono ritenere i buoni fruttiferi postali per minori un ottimo modo per proteggere il capitale e avere al contempo un guadagno, seppur minimo (stiamo sempre parlando delle Poste!): dalla data di sottoscrizione sino al compimento della maggiore età gli interessi (previsti fino al 3%) maturano, senza alcun costo di contratto, gestione o rimborso, eccetto gli oneri fiscali (comunque agevolati al 12,5%).

I correntisti delle Poste o titolari di un libretto di risparmio possono accedere anche al piano Piccoli e Buoni, ad ulteriore condizione che anche il minore sia intestatario di un libretto a lui dedicato. In questo caso si possono versare periodicamente delle rate che andranno a comporre, insieme agli interessi, la somma che il piccolo otterrà al compimento del 18esimo compleanno.

L’importo di tali rate parte da 50 euro e sale per multipli, mentre le rate possono essere corrisposte ogni mese, ogni tre mesi, ogni sei mesi o una volta l’anno, salva la possibilità di contribuire al futuro del minore con rate extra, al di fuori dalla periodicità stabilita.

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I Piani di Accumulo Capitale per bambini

I prodotti postali hanno il grande vantaggio di essere sicuri e dunque perfetti per piccoli risparmiatori con basso profilo di rischio, ma certo è che gli interessi sono piuttosto esigui. Chi cercasse un compromesso più equilibrato tra risparmio e investimento potrebbe trovare il mezzo ideale nei Piani di Accumulo Capitale.

Anche i PAC sono, in sostanza, versamenti periodici, che però non vanno a finire, stabili e fermi, in una cassaforte, bensì consentono di acquistare o sottoscrivere strumenti finanziari differenti per ogni periodo.

Perfetti per strategie a medio e lungo termine, i PAC consentono una rendita piuttosto interessante; l’investimento dilazionato riesce a coprire tutte le condizioni di mercato, offrendoti una sicurezza in più rispetto all’azionariato tradizionale, al riparo dalla volatilità che caratterizza il mondo della finanza.

Anche in questo caso abbiamo proposto un metodo di risparmio alla portata di tutti, dato che l’ammontare delle rate parte da soli 50 euro, e si può disinvestire in qualunque momento senza perdere il capitale accumulato.

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I fondi pensione

Le millemila riforme che hanno investito il mondo del lavoro e del pensionamento hanno avuto come risvolto positivo quello di porre all’attenzione i fondi pensione.

A differenza degli strumenti di cui abbiamo fino ad ora parlato, parliamo ora di vero e proprio investimento, peraltro accessibile anche a lavoratori autonomi e liberi professionisti.

Data la flessibilità caratteristica di questi fondi, che a differenza della pensione INPS possono essere personalizzati, ne esistono moltissimi tipi, facilmente sottoscrivibili presso qualunque Ente o banca; nel dettaglio, troviamo fondi chiusi per categoria o aperti, destinati alla totalità dei progetti.

Completano il quadro i PIP, i Piani Individuali Pensionistici, che altro non sono che assicurazioni sulla vita (attenzione in questo caso a costi e commissioni fisse!).

Ma cosa c’entra la propria pensione con l’investimento per i figli? Semplice: i fondi pensione consentono di chiedere un anticipo dopo tot anni dalla sottoscrizione; tale anticipo può, tra le altre cose, essere impiegato per acquistare la prima casa e garantire così ai bambini futuri adulti un lascito immobiliare, oppure, per il 30% del montante, essere speso per gli studi universitari.