Joint Labs: Pirelli e il Politecnico di Milano uniti nella ricerca

Lo scorso 24 novembre è stato firmato, nell’Aula Magna del Politecnico di Milano, l’accordo che rinnova per un altro triennio la proficua collaborazione tra il prestigioso istituto universitario milanese e Pirelli, l’azienda italiana leader nel settore degli pneumatici.

A siglare l’accordo Joint Labs, il cui valore è stimato per 1,5 milioni di euro, sono stati il Rettore del Politecnico di Milano Ferruccio Resta, e il Vice Presidente Esecutivo e Amministratore Delegato di Pirelli Marco Tronchetti Provera, alla presenza del Presidente della Fondazione Politecnico di Milano Gianatnonio Magnani e di Maurizio Boiocchi, Executive Vice President and Strategic Advisor Technology di Pirelli.

Questo progetto di ricerca, avviato nel 2011, ha l’obiettivo di sviluppare materiali innovativi applicabili al mondo degli pneumatici, nonché tecnologie all’avanguardia per promuovere una mobilità sicura e sostenibile.

All’origine dell’intesa

Fondato nel 1863, il Politecnico di Milano rappresenta uno degli istituti universitari specializzati nel settore scientifico e tecnologico più prestigiosi del nostro paese.

Il legame tra il PoliMi e l’industria milanese ha origini remote e può essere collegato al primo fondatore della società della P lunga, Giovanni Battista Pirelli: indirizzato dal suo docente Giuseppe Colombo verso lo studio della chimica e delle sue applicazioni industriali per la produzione della gomma, nel 1872, fresco di laurea conseguita al Politecnico, fonda la società Pirelli & C., specializzata nella lavorazione di questo materiale.

Dai primi prototipi alle ultime innovazioni, la partnership tra queste due realtà è diventata sempre più collaudata, e negli anni si sono moltiplicate le occasioni di collaborazione, volte a promuovere e la sinergia tra mondo accademico e mondo dell’impresa.

Tra le iniziative congiunte di più ampio respiro, merita di essere citata la fondazione del Consorzio Ricerche Elaborazione Commutazione Ottica Milano, sintetizzato nell’acronimo CORECOM, che grazie agli studi portati avanti dal 1995 al 2008, ha contributo allo sviluppo della fotonica a livello internazionale.

Anche con il passaggio del testimone dalla famiglia Pirelli a Marco Tronchetti Provera, che ancora oggi dopo la fusione con i cinesi di ChemChina mantiene saldo il suo ruolo dirigenziale in azienda, sono state incentivate le collaborazioni con l’istituto milanese e con altre prestigiose realtà accademiche.

Non si dimentichi infatti che la famiglia Provera, attraverso la Fondazione Silvio Tronchetti Provera, promuove la formazione di alto livello dei giovani talenti, offrendo borse di studio, dottorati e assegni di ricerca sugli argomenti strategici per lo sviluppo e l’innovazione dell’industria Pirelli.

Il rinnovo triennale del progetto Joint Labs è solo l’ennesima conferma di quanto interesse e volontà ci sia da parte del Gruppo Pirelli e del Politecnico di Milano nel continuare questo percorso di ricerca insieme.

I risultati raggiunti

Ma vediamo che risultati ha raggiunto il progetto Joint Labs negli ultimi sei anni di ricerche. Intanto le macro-aree su cui ci si è concentrati riguardano i campi dell’ingegneria, dell’architettura e del design e il lavoro di ricerca congiunto ha portato al deposito di 9 famiglie brevettuali e alla pubblicazione di oltre 20 articoli, usciti su testate internazionali di stampo scientifico.

In ambito accademico sono stati attivati 15 assegni di ricerca nel settore della chimica dei materiali, grazie ai quali sono stati raggiunti importanti risultati nei campi di interesse di Pirelli, per esempio per quanto riguarda le prestazioni dello pneumatico, dal livello di sicurezza, alla durevolezza, alla sostenibilità.

A partire dal 2011 sono stati attivati anche 12 contratti di ricerca nel settore della meccanica, volti allo studio dell’interazione tra pneumatico e asfalto per applicazioni nell’ambito della Formula 1 del Cyber Tyre, uno dei settori emergenti e di grande interesse nel prossimo triennio.
Legati all’interazione pneumatico-asfalto risultano interessanti anche due ricerche frutto della collaborazione tra Pirelli e Politecnico: il progetto Silent Tyre, che ha previsto l’applicazione di innovative metodologie per la creazione di pneumatici a bassa rumorosità, e il progetto Tread Modeling Automation, che si è concentrato sul design per la modellazione degli pneumatici e la differenziazione dei singoli battistrada summer, winter e all season”.

Gli studi degli ultimi tre anni hanno invece riguardato soprattutto il campo della chimica dei materiali, e si sono concentrati sulle potenzialità di utilizzo di materiali avanzati, dalla produzione di cariche carboniose alla preparazione di fibre di silicati modificate, dalla sintesi di materiali e polimeri innovativi in grado di auto-ripararsi alla ricerca di fonti alternative di gomma naturale.

I risultati attesi

Con il rinnovo dell’accordo per il triennio 2017-2020, l’intenzione è quella di concentrare gli studi sui due macrofiloni di ricerca, importanti per il Politecnico e strategici per Pirelli, considerando anche il suo nuovo orientamento come pure consumer tyre company, concentrata sui comparti premium e prestige e sugli allestimenti di alta gamma:

• progettazione di materiali innovativi, che si concentrerà sullo studio della dinamica molecolare e la modifica di polimeri, sulla produzione di nano-cariche e materiali protettivi per contrastare l’invecchiamento dello pneumatico, nonché sulla ricerca di nuovi materiali a basso impatto ambientale.

• sviluppo di prodotti e Cyber, volti a migliorare le prestazioni dello pneumatico per quanto riguarda l’aerodinamica, il rumore e l’acquaplano, anche grazie allo sviluppo di modelli matematici che consentiranno ai chip contenuti nel Cyber Tyre di estrarre informazioni utili durante la guida, per favorire il controllo intelligente del veicolo.